Di Roberto Mazza e Silvia Minozzi
Non sempre gli assessori all’ urbanistica hanno avuto anche la passione per l’ architettura contemporanea. L avvocato Bottiglioni si. Durante il suo settennato si è fatto l’impossibile per costruire il nuovo a colpi di varianti, e ancora molto si farà. È di questi giorni la comunicazione orgogliosa che la realizzazione dell’ennesimo quartiere residenziale in area agricola vedra’ presto la luce: all’inizio del mese di giugno inizieranno le opere per la ricollocazione dei sottoservizi esistenti (condutture Enel, Telecom, Acam) e nel prossimo mese di settembre il ponte sul Calcandola verrà demolito e ricostruito. E tutto questo per consentire la costruzione di 102 nuovi appartamenti (Il cosiddetto progetto OLMO 2) in un’area di “assoluta inedificabilità a causa della normativa vigente in tema di rischio idrogeologico”, come lo stesso Bottiglioni ha dichiarato. A nulla e’ servita, evidentemente, la disastrosa esperienza dello scorso dicembre, in cui abbiamo visto intere colline franare travolgendo case e strade, torrenti, fra cui proprio il Calcaldola, esondare allagando l’abitato; e tutto cio’ sicuramente a causa di precipitazioni particolarmente intense ma anche della mancata manutenzione dei boschi, la mancata pulizia delle tombinature, l’edificazione selvaggia in zone franose o alluvionabili.
Il motivo di tanta impopolare ostinazione sfugge, considerato che rispetto ai suoi predecessori l’Assessore ha avuto la più forte opposizione popolare dopo il dopoguerra (progetto Botta), e il vento (civile) contro. Non solo quello degli ambientalisti, ma anche degli intellettuali (ricordiamo le lezioni di Romano e Settis al Festival della Mente). Considerata l'insistenza degli urbanisti nazionali sul disastro territoriale, gli appelli di Carlo Petrini per la salvezza dei terreni fertili, e ora anche la 'nuova sinistra', costituitasi a Milano intorno a Pisapia, che sta dichiarando guerra alla cricca dei palazzinari senza scrupolo guidati dalla Moratti. E a Sarzana? Tavolara, Colonia Olivetti, Progetto Botta, social boudoir, Olmo 2, Marinella.
Quaranta cittadini protestano, certo. Ma cosa sono quaranta cittadini rispetto alla realta’ incontrovertibile di un territorio che viene devastato, violentato, irrimediabilmente distrutto per null’altra ragione se non quella di intascare, come sempre, gli oneri di urbanizzazione? E non ci aveva promesso il nostro Sindaco, in piu’ occasioni pubbliche, “le aree da utilizzare per creare nuovi insediamenti ci sono; basta consumare ulteriore territorio, bisogna puntare al recupero e ristrutturazione dell’esistente”
L’assessore verrà ricordato insieme al suo capoufficio tecnico e al suo sindaco come quel (ultimo) gruppetto della sinistra che ha inferto l’ultimo grande colpo alle meraviglie del paesaggio locale.
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