è la prima sentenza (anche se solo di un T.A.R.) che annulla un Piano per una previsione sconsiderata di aumento della popolazione esistente, speriamo ne arrivino altre, visto che moltissimi Piani prevedono teorici e non giustificati aumenti degli abitanti e conseguentemente delle aree edificabili.
Alice Galbiati 8 luglio 2011Etichette
Con sentenza n. 951/2011 depositata il 28 giugno 2011, il T.A.R. Lombardia, sezione di Brescia, ha annullato iel Piano per il governo del territorio del Comune di Soncino (Cremona), accogliendo le censure di illogicità mosse nei confronti delle previsioni di sviluppo demografico, non giustificate, secondo la Corte, alla luce degli elaborati di piano.
Dopo aver ribadito che la legittimazione ad impugnare gli atti di adozione e approvazione dello strumento urbanistico generale non può essere riconosciuta ai cittadini per il solo fatto di risiedere nel Comune, ma debba esser necessariamente fondata da un diretto ed immediato pregiudizio subito, i Giudici di Brescia si sono concentrati sulle contestate previsioni di sviluppo del territorio.
Pur riconoscendo l'ampia discrezionalità delle amministrazioni locali nelle scelte operate in sede di pianificazione urbanistica, il T.A.R. Brescia censura l'abnormità del mero dato numerico dell'aumento del 30% della popolazione attuale, evidenziandone la consistenza anche in valore assoluto ed in rapporto all'evoluzione demografica, sostanzialmente stabile, del Comune negli anni.
Limitandosi a sottolineare l'assenza di giustificazioni all'interno dei documenti di piano di tale scelta, i Giudici bresciani hanno quindi annullato il Piano del Comune di Soncino, invitando il Comune a dare successivamente debito conto delle proprie stime in sede di riadozione
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