La Regione ha adottato la variante urbanistica che riguarda soprattutto i comuni dello Spezzino
di AVA ZUNINO, La Repubblica, 7 dicembre 2011
Il progetto dell'Outlet di Brugnato
Fermi tutti: da oggi si bloccano per sei mesi le nuove edificazioni in tutte le aree che sono state inondate nelle alluvioni delle scorse settimane. E' una delle misure previste dalla variante urbanistica di salvaguardia adottata dalla giunta regionale e che riguarda in modo pressoché esclusivo i comuni dello Spezzino. "L'alluvione a Genova non ha modificato i confini delle aree di rischio previste dai piani di bacino", ripete ancora il presidente della Regione Claudio Burlando. Come dire che in queste aree genovesi non possono esserci edificazioni previste o in corso e se ci sono sono in contrasto con il piano di bacino esistente.
Nella delibera varata ieri sera dalla giunta all'unanimità, c'è dunque la moratoria per il cemento ed è calibrata in maniera diversa a seconda che si tratti di cantieri aperti o progetti già autorizzati, come è il caso dell'outlet di Brugnato, oppure progetti il cui iter autorizzativo non è ancora concluso. Quest'ultimo potrebbe essere il caso degli edifici e della darsena di Marinella. Tutto passa ad un nuovo esame dell'Autorità di Bacino. Dunque, non sarà la Regione ad approfondire l'accaduto ma l'autorità preposta ad occuparsi del regime delle acque.
La delibera stabilisce che se i progetti non sono ancora cantierabili, ma è ancora in corso l'esame e le procedure autorizzative non sono concluse, lo stop durerà sei mesi: in questo periodo l'autorità di bacino analizzerà le carte e deciderà se le previsioni progettuali sono da approvare o se, alla luce di quanto accaduto nell'alluvione, devono essere modificate o bocciate. La stessa Autorità, se fosse necessario, avrà altri sei mesi di tempo per approfondire questa istruttoria. In sostanza, per i progetti in itinere lo stop potrebbe arrivare ad un anno.
Si fermano ma con tempi più brevi, anche i progetti che sono già cantieri o che sono stati autorizzati, ed è il caso dell'outlet di Brugnato, che aveva provocato scontri tra gli stessi assessori della giunta regionale.
In questi casi, i progetti saranno inviati nuovamente all'Autorità di Bacino, che avrà 45 giorni di tempo a partire dal 15 dicembre, per pronunciarsi di nuovo alla luce dell'accaduto. Anche in questo caso, potrà trattarsi di un ripensamento totale, trasformando in una bocciatura la vecchia autorizzazione, un ripensamento parziale (che richiede modifiche progettuali) o un nuovo benestare. In tutti i casi queste istruttorie saranno chiuse alla fine di gennaio.
Burlando spiega ancora che lo spirito del provvedimento è adeguare gli strumenti di tutela: "da questo evento alluvionale sono emerse mappe di rischio diverse da quelle conosciute finora. Lo spirito è fare una riflessione per vedere se ciò che avevamo pensato finora è ancora giusto o se va rafforzato".
La delibera comprende le mappe delle zone allagate nelle due alluvioni di fine ottobre nello spezzino e del 4 novembre a Genova, e con una serie di prescrizioni di protezione civile, stabilisce cosa si deve fare e cosa non è possibile fare per i prossimi sei mesi. E' una sorta di regime speciale che durerà fino al prossimo mese di giugno e che riguarda un'area più vasta di quella già individuata come "a rischio" dai piani di bacino esistenti. Le mappe allegate alla delibera in sostanza individuano una nuova perimetrazione del rischio perché di fatto fotografano un cambiamento delle classificazioni dei piani di bacino in vigore.
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