I ragazzi parlano del territorio dopo aver visto il Film Il suolo minacciato di Nicola da’Olio e incontrato gli aderenti del Movimento Stop al Consumo di Territorio.
Articolo redatto dai ragazzi della 3B della scuola Dante Alighieri di Castelnuovo Magra. La Nazione 17/2/2011
Qual è uno dei più grandi problemi del nostro pianeta in questi ultimi anni? L’utilizzo sbagliato del terreno.
Dato che abbiamo avuto la possibilità di visionare un video riguardo alla situazione nella provincia di Parma, prenderemo ad esempio proprio quell'area. Da ciò che abbiamo potuto vedere si nota la presenza di grandi edifici, capannoni inutilizzati e molte volte anche incompleti. Questi edifici vengono costruiti a scapito di vaste zone coltivabili e portano via moltissime risorse del territorio. Una cosa strana è che questi edifici non vengono costruiti al posto di altri inutili che potrebbero essere abbattuti, bensì in zone ancora utili per l’agricoltura.
Questa situazione porta vari svantaggi alla zona di Parma, ma anche a tutto il resto del Paese.
Uno di questi svantaggi è la perdita di terreni coltivabili, comportando così una diminuzione della produttività che costringe l'Italia a comprare i prodotti all’estero utilizzando soldi che potrebbero essere investiti in modo migliore.
Un altro problema causato dalla costruzione di questi edifici riguarda l’aspetto estetico. Ormai il nostro Paese sta diventando un’immensa distesa di case, fabbriche, capannoni. Non ci sono più le periferie che dividevano le varie città, adesso è tutta un gigantesco centro urbano. La situazione è stata gestita meglio in altri Paesi, come Francia e Germania, nei quali gli edifici sono stati costruiti nel centro delle città mentre in periferia si possono liberamente svolgere attività agricole.
Dal video citato precedentemente si possono ottenere informazioni sulla quantità di suolo che viene “perso” nel corso di un anno: ogni anno viene infatti occupata un'area pari a 200 ettari, all'incirca un campo da calcio al giorno; dal 1976 al 2003 è stata occupata dal cemento l'equivalente di 14 volte le dimensioni della città di Bologna . E il terreno sul quale si costruiscono edifici non può essere riutilizzato a fini agricoli addirittura per migliaia di anni.
La perdita di terreno agricolo inoltre porta anche all'aumento di anidride carbonica nell’atmosfera, contribuendo al dilatamento del buco dell’ozono con le relative conseguenze.
Vi è un modo per sfruttare in maniera migliore il nostro territorio? Secondo noi bisognerebbe seguire i comportamenti dei Paesi citati in precedenza. Un'altra soluzione potrebbe poi essere quella di demolire gli edifici inutilizzati e ricostruire nei punti in cui si trovavano questi ultimi per non perdere anche quel poco terreno naturale e coltivabile che è rimasto.
E se non si trovasse un rimedio? Come saremo tra 50-100 anni se continueremo su questa strada? Molto probabilmente, continuando così, ci ritroveremo tra 100 anni in un mondo completamente privo di verde, di prati, di campi, con solo enormi grattacieli,strade e fabbriche.
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