domenica 15 agosto 2010

Marinella, un G.A.T. contro la Speculazione. I cittadini amegliesi e sarzanesi si riappropriano del loro futuro

Fonte: Repubblica Genova.it, Trenette e Mattoni, di Marco Preve

Il Movimento Stop al Consumo di Territorio della Spezia ha deciso di passare dalla fantasia al concreto. Ci stiamo attivando per avviare la costituzione di un G.A.T. per Marinella, acronimo di Gruppo di Acquisto Terreni.

Siamo consci che la crisi attuale non è di passaggio, pertanto, dopo aver approfondito letture libri di Latouche “La Decrescita Serena” e Ehrenfeld ” L’inizio del crollo dell’era tecnologica” aver partecipato a seminari di “Transition Towns” un movimento culturale, nato dalle intuizioni e dal lavoro di Rob Hopkins, impegnato nel traghettare la nostra società industrializzata dall’attuale modello economico profondamente basato su una vasta disponibilità di petrolio a basso costo e sulla logica di consumo delle risorse a un nuovo modello sostenibile non dipendente dal petrolio e caratterizzato da un alto livello di resilienza. Resilienza non è un termine molto conosciuto, esprime una caratteristica tipica dei sistemi naturali. La resilienza è la capacità di un certo sistema, di una certa specie, di una certa organizzazione di adattarsi ai cambiamenti, anche traumatici, che provengono dall’esterno senza degenerare, una sorta di flessibilità rispetto alle sollecitazioni. I progetti di Transizione mirano invece a creare comunità libere dalla dipendenza dal petrolio e fortemente resilienti attraverso la ripianificazione energetica e la rilocalizzazione delle risorse di base della comunità (produzione del cibo, dei beni e dei servizi fondamentali).E lo fa con proposte e progetti incredibilmente pratici, fattivi e basati sul buon senso. Prevedono processi governati dal basso e la costruzione di una rete sociale e solidale molto forte tra gli abitanti delle comunità.

Siamo consci che stiamo per fare ciò che non è mai stato tentato prima in Italia, fermare la speculazione, una proposta di acquisto per rilevare la Tenuta Poggio Bonelli S.p.A. tramite una società costituita da cittadini che vogliono far fruttare, temine non fu più azzeccato, il proprio denaro che è troppo importante per lasciarlo alle banche.

Riteniamo che la nostra Comunità sia pronta e che il futuro sia nella terra e nei suoi prodotti, vogliamo tutelare il futuro nostro e dei nostri figli, perché la terra e nostra e noi apparteniamo ad essa.

Tiziano Pucci , Movimento Stop al Consumo di Territorio della Spezia



Dalla Stampa:

I Gruppi di Acquisto Terreni

sopravviveranno alla crisi

http://www.youtube.com/watch?v=TO-gsuE3-…

L’avvocato Rosanna Montecchi, di Mantova, si definisce “un avvocato di banca pentito”. Specializzata nell’assistenza legale agli istituti bancari ha deciso di passare dalla parte dei risparmiatori, spesso le uniche vere vittime delle crisi della finanza. Studiando teorie economiche che alcuni definiscono “fantasiose”, come quelle tratte dai libri di Latouche “La Decrescita Serena” e Ehrenfeld ” L’inizio del crollo dell’era tecnologica”, Rosanna matura una idea per un grande affare: investire in un fondo. Ma non in un fondo comune di investimento, di quelli a tasso fisso o variabile, bensì in un fondo agricolo da coltivare.

Così nasce il primo G.A.T. (Gruppo di Acquisto Terreni). L’operazione ha successo. Nel breve volgere in meno di un anno si ritrova con 53 soci. “Non ho fatto in tempo a costituirlo”, dice con orgoglio, “che già sono arrivate altrettante richieste e mi sto attivando per trovare un altro fondo agricolo da acquistare per farlo coltivare”.

“Vede”, spiega Rosanna, “il futuro è sicuramente nella terra e nei suoi prodotti derivati. Solo qui nel mantovano ogni giorno vengono erosi dal cemento quasi 17mila metri quadrati di terreno agricolo. Non oso pensare quanti in Lombardia e nel resto dell’Italia. Non vorrei che in futuro i nostri figli fossero costretti a coltivare i giardini della Farnesina o del Quirinale per sfamare le loro famiglie!”

Rosanna Montecchi è convinta che il sistema finanziario attuale sia all’inizio della fine, perché i governi attuano solo politiche finanziarie senza considerare l’economia reale sottostante.

Quando tutto collasserà l’unica salvezza sarà iniziare a creare le “strutture ombra”: organizzazioni di persone capaci di sostituire le funzioni essenziali che si perderanno. Sarà necessario occuparsi dell’approvvigionamento di cibo e acqua pulita, di prodotti e di tutto ciò di cui le comunità pienamente funzionanti hanno bisogno”. “Il mio G.A.T., conclude Rosanna, “è l’inizio di questo percorso. I soldi sono troppo importanti per lasciarli alle banche”.

Nessun commento:

Posta un commento