domenica 15 agosto 2010

Un gruppo di cittadini scrive: " Dobbiamo fare alcune considerazioni sul progetto Marinella "

Fonte; Citta della Spezia.it, 8/8/2010

Pubblichiamo una lettera a nome di un gruppo di cittadini inerente al Progetto Marinella che in questi giorni tiene acceso il dibattito politico in tutta la Val di magra




"Il piano di Marinella è iniziato circa 13 anni fa. Il piano è nato con la volontà di valorizzare l'ampio compendio immobiliare della MPS. La domanda che ci poniamo è: il progetto di allora è tutt'oggi ancora valido? Oggi notiamo che sono realmente cambiati numerosi fattori strategici: la maggior conoscenza della reale fragilità del sistema ambientale, le modalità della fruizione del tempo libero, la necessità di contrastare il consumo del suolo a favore di una sostenibilità non solo patrimonio degli "ambientalisti", la tipologia di turismo "straniero" e le modalità di fruizione del territorio, la scoperta e la valorizzazione sul territorio di plus unici (il fiume, l’archeologia, l’ enogastronomia, il parco, il peso culturale dei centri storici collinari, la riscoperta del patrimonio immobiliare rurale, ...) che rappresentano un valore spendibile ma soprattutto produttivo nel tempo se opportunamente protetto e valorizzato, l'aumento della sensibilità in materia di risparmio energetico e vivibilità, ... Il ritardo accumulato in questi anni non è certamente dovuto ad un approfondimento degli studi, tutt'altro; al contrario è stato seguito un lungo approccio più attento a conquistare i cosiddetti stakeholder - i soggetti "portatori di interessi" - e la politica locale. Ma quale politica? Da un lato troviamo una parte consistente degli amministratori locali che trovano una “equilibrata” giustificazione politica - e morale - nell'accettazione del progetto in cambio di un vantaggio economico per le finanze locali. Dall'altra una politica che cerca di acquisire gratificazioni personali e onori mutuando il progetto in quanto “capace di valorizzare il territorio, portare lavoro, migliorare le condizioni idrogeologiche e i sistemi di salvaguardia del fiume Magra, …” e quindi pone la questione in modo improprio: lavoro in cambio di mano libera sul territorio . Purtroppo ciò è vero quando i progetti vengono tenuti segreti, quando si generano alleanze politiche inaspettate e quindi sospette, quando si indicono dibattiti e parlano solo i relatori e non si ammettono interventi, quando si minaccia e si oltraggia chi è portatore di interessi collettivi, quando in modo palese si mistifica la realtà pur ricoprendo una carica pubblica, quando non si ha capacità di ascolto, quando si millantano studi che è legittimo temere che non siano mai stati realizzati, quando si mette a rischio l’acqua per una popolazione di circa 200.000 abitanti. In questi ultimi anni il progetto ha subito anche ulteriori “raffinazioni” più strategiche che culturali, per rendere l’iniziativa immobiliare più redditizia e quindi economicamente vantaggiosa. È indubbio che si debba porre mano alla sistemazione dell’area, ma è possibile adeguare il progetto al mutato scenario globale nei settori commerciali, ambientali, turistici..e non ultimi immobiliari. Ribadiamo, in questi anni - e ancor più oggi – l’alta redditività è il motore che muove il progetto non certo il consolidamento della risorsa ambientale, la tutela idrogeologica, la sostenibilità, la costruzione di una differente modello di economia locale legata al turismo. È opportuno riconoscere che il progetto offre spunti interessanti e positivi in alcuni settori, ma è pur vero che è carente e pericolosamente incardinato su soluzioni ad alto rischio. La previsione di una darsena per 800 posti barca a poche centinaia di metri dal mare, realizzata sottraendo terreno, permetterà alle acque saline di incunearsi nella piana. In tal modo si innescherà un fenomeno dannoso che potrebbe avere l’apice di pericolosità nel periodo estivo, consentendo al battente salino di rientrare verso monte andando ad inquinare quei letti di ghiaia che contengono l’acqua di falda.Ciò vuol contaminare e senza ritorno i pozzi di Sarzana e di Fornola. Può la società Marinella spa garantire questo scenario? non servirebbe neanche offrire una garanzia fidejussoria; l’acqua un bene e un valore primario. Stiamo parlando di un tema caro all’IDV, al partito dell’assessore regionale all’urbanistica, che ha dimostrato - in un recente incontro alla festa del PD di Fiumaretta - di non conoscere, affermando che gli studi eseguiti dalla Marinella spa sono sufficienti a garantire il rischio del cuneo salino. Peccato che gli studi la Marinella spa non li abbia ancora eseguiti; studi necessari che verranno prodotti solo ora che la variante di parco, in un caldo giorno d’agosto in regione, è stata adottata in modo bipartisan, da PD e PDL.

Consigliamo alla signora Fusco di aggiornare le proprie conoscenze e soprattutto di scegliere la politica urbanistica da seguire: quella ambientalista (vedi i garages di Paraggi) o quella predatoria ambientale (ampliamento del piano casa Berlusconi, progetto Marinella, …). Noi non abbiamo dubbi, non siamo per congelare il territorio, siamo per tutelare e promuovere quegli interventi che offrano reali garanzie per l’ambiente, per il lavoro e per il futuro della nostra vallata.



Un gruppo di iscritti e simpatizzanti del'IdV della Val di Vara e Val di Magra"

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