domenica 15 agosto 2010

Progetto Marinella, Vallata divisa

Fonte : La Nazione - (on-line) - 07/08/2010 - pag 14


I politici e gli imprenditori sono favorevoli, gli ambientalisti contrari



Confartigianato chiede alla proprietà di confrontarsi con le aziende già presenti sul territorio per evitare nuove incomprensioni



Legambiente e il movimento Stop al consumo del territorio ironizzano su chi a Roma è contro gli inciuci e a Genova, al contrario, non li vede



NON SI PLACA l’eco del voto in Regione sul progetto Marinella. Tra i felici c’è Massimo Baudone, assessore a Sarzana, che però avverte: «Ha ragione Baruzzo quando dice che ancora molto c’è da fare prima di poter vedere partire i cantieri. Io nella primavera 2007 ho avuto l’onore di coordinare i lavori in qualità di presidente della commissione territorio per l’iter di approvazione in consiglio comunale. Sono tra coloro che non si spaventano di fronte a procedure tipo Vas o Via , in quanto sono convinto della bontà e dei criteri ambientali su cui il progetto si basa.. Importante sarà attivare quei criteri partecipativi senza paura, perché un progetto di questo valore non può non passare attraverso le legittime valutazioni dei cittadini». Anche Confartigianato valuta positivamente il sì alla Variante al Piano del parco votata dal consiglio regionale. «Il valore del Progetto Marinella – spiegano il presidente zonale di Confartigianato Massimiliano Dentelli e il direttore provinciale Giuseppe Menchelli — è indiscutibile. Auspichiamo che non ci siano più intoppi, dato che del progetto se ne parla dal 1999. È evidente che vadano evitati scempi e tutelate le caratteristiche paesaggistiche valutando i problemi ambientali e la funzionalità del progetto». Confartigianato auspica che nella progettazione avanzata ci siano incontri con le associazioni per chiarire aspetti specifici. «La realizzazione nel piano con servizi, aree residenziali, commerciali, attività nautiche e ricettive — concludono Dentelli e Menchelli — dovrà coinvolgere gli imprenditori che operano nel territorio per integrare le potenzialità ed evitare incomprensioni». Contento anche Gino Alfieri, il presidente della Consulta di Marinella: «Ora si discuterà di cose reali. Siamo certi che l’impegno messo in campo dalla Consulta nelle trattative con la proprietà non sarà disatteso e si punterà alla salvaguardia del territorio e al mantenimento della residenza di quanti hanno fatto la storia di Marinella». Di parere ben diverso il presidente di Legambiente Liguria Stefano Sarti e il portavoce del Movimento Stop al Consumo di Territorio Roberto Mazza. «Le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Marinella spa sono molto gravi: il tacciare di terrorismo il mondo ambientalista non può essere accettato e il Reverberi non risponde nemmeno alle criticità da noi sollevate sul progetto Marinella. Egli non da risposte né sui rischi sul cuneo salino né sull’incidenza della darsena sul rischio idraulico; non parla del fatto che il progetto insiste su due siti d’interesse Comunitario, il Sic del Parco Fluviale e il Sic della Piana del Magra e di come possa essere sostenibile sugli stessi. Non dà nemmeno spiegazioni sugli sviluppi futuri della fattoria, dato che i progetti presentati sono sempre risultati contraddittori rispetto alla riqualificazione agricola; vedi l’intenzione di spostare le stalle: non ci pare un elemento di conservazione del borgo agricolo. L’esito del Consiglio Regionale ci induce a moltiplicare l’impegno e a segnalare il pericolo di un trionfo della politica come business rispetto alla politica come confronto di idee e programmi. La tutela della bellezza e della integrità del nostro territorio che non ha davvero bisogno di valorizzazioni cementizie è un obbiettivo non negoziabile per il quale ci batteremo in tutte le sedi e con tutti gli strumenti che la legge offre. Spiace notare che chi si batte il petto contro gli affari e gli inciuci a Roma sia assai meno vigile a Genova».

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