sabato 26 febbraio 2011

URBANISTICA VECCHIO ORMAI DI 17 ANNI MA PER L’ASSESSORE NON SCADE MAI

di Emanuela Rosi
La Nazione16/2/2011

UNA DATA di scadenza, come nelle buste del latte, non c’è. Ma sul fatto che il piano regolatore di Sarzana, adottato in consiglio nel 1994 e approvato dalla Regione quattro anni dopo, sia da rivedere non ha dubbi l’assessore all’urbanistica Roberto Bottiglioni. Per il Comitato Botta quel piano è scaduto da tempo, sia in base alla nuova legge che a quella vecchia. Lo ha ribadito sabato al convegno del secondo compleanno. Ma il Comune di Sarzana è ancora fermo. Le vecchie norme stabilivano nei sei mesi precedenti la scadenza dei 10 anni le amministrazioni dovessero procede a una verifica di attualità, e comunque avviare la revisione e adottare un nuovo piano entro 13 anni. Nel frattempo è cambiata la legge, sono arrivati i Puc ed è rimasto il limite dei 10 anni, già scaduti mentre i 13 scadranno il prossimo 11 marzo. Ma per l’assessore all’urbanistica in realtà «i piani non scadono mai». «Finché non ci sarà quello nuovo resta questo — spiega Roberto Bottiglioni — Da aprile però le eventuali varianti dovranno essere approvate dalla Regione e non più dalla Provincia quindi si allungano i tempi. Comunque il nuovo piano serve, solo che per mille motivi non siamo riusciti finora a mettere in moto le procedure nei tempi che ci eravamo ripromessi».

E LE VARIANTI al vecchio Prg, costruito sulla base di parametri, dati e tendenze vecchie ormai di oltre 17 anni, non sono mancate. Il Comitato Botta le ha contate ed elencate al convegno: 27 solo negli ultimi tre anni, 10 nel 2008, 5 l’anno successivo, 11 nel 2010 e già una in un mese e mezzo. Si va dall’ampliamento per il Mc Donald’s alla variazione d’uso per i locali della Fratellanza Agricola in via Fontananera, dal Social Housing a Marinella all’allargamento dell’area rottamazioni di Silea, ampliamenti vari dal Centroluna al cimitero di Sarzanello, cambi di destinazioni d’uso (l’ultimo le serre diventate commerciali) e modifiche alle previsioni in ogni quartiere della città: Falcinello, Bradia, Santa Caterina via Cavalcanti, Tavolara, Prulla, Crociata, Olmo e variante Aurelia. «Una variante non vuol sempre dire più cemento — sostiene l’assessore — Si possono anche diminuire le volumetrie, ma per togliere al privato un diritto già acquisito ci vogliono motivazioni forti. Per Botta non eravamo in grado di sostenere che non ci fosse più bisogno. In via Muccini la costruzione di una nuova città era già prevista nel Prg precedente. E comunque ci sarebbero voluti studi e ricerche nuove che andremo a fare ora». Bottiglioni annuncia dunque l’avvio dei lavori del nuovo Puc: prima le linee guida da discutere in città e approvare in cosiglio, poi la fotografia dell’esistente, il concorso per scegliere il professionista che dovrà elaborarlo.

«INTANTO si stanno preparando le cartografie dell’esistente — spiega Bottiglioni — Del vecchio piano è stato realizzato l’80-85% delle previsioni residenziali e produttive. Mancano Marinella e l’area dei Bozi dove era previsto un parco tecnologico con impianti sportivi, ed è stata invece costruita una superfice commerciale abusiva poi condonata». Resta dunque aperta, prima del nuovo piano ancora lontano, la possibilità dei due grossi insediamenti ancora da fare. Ma intanto l’assessore ha lanciato le «sue» linee guida, imprescindibili, per il futuro urbanistico di Sarzana: sviluppo sostenibile, contenimento del consumo del territorio, qualità e partecipazione

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